Approfondimento sui cibi pronti
Anche gli atleti attenti a una dieta sana non sempre riescono a mangiare cibi freschi. Vantaggi e svantaggi dei cibi pronti.
Il primo pasto pronto è probabilmente arrivato dagli Stati Uniti. La “TV dinner” consisteva in carne di tacchino con una salsa, piselli e purè di patate, poteva essere riscaldata nel forno direttamente nella ciotola di alluminio e poi servita. Quando fu lanciata, alla fine del 1952, divenne subito un successo.
Oggi esistono innumerevoli tipi di cibi pronti: ravioli in scatola, pizza surgelata, zuppe istantanee o insalate pronte si trovano praticamente ovunque. I vantaggi essenziali di tali prodotti sono evidenti: si risparmia tempo e non sono necessarie abilità culinarie. Nel nostro mondo moderno, in cui abbiamo sempre meno tempo a disposizione, l’idea di un pasto subito pronto da mangiare è quindi molto comoda.
Che cos’è esattamente il cibo pronto?
Non esiste una definizione di “cibo pronto” nella scienza dell’alimentazione e della nutrizione e anche la legislazione disciplina solo alcuni degli alimenti utilizzati come cibi pronti. La categoria più importante sono gli omogeneizzati per bambini. Esistono anche alimenti per scopi medici (nel caso di specifiche malattie) o alimenti per le diete finalizzate alla riduzione del peso. Per legge, questi cibi devono poter sostituire per un certo periodo di tempo interi pasti o addirittura tutta la dieta. Se sostituiscono l’intera dieta, devono contenere tutte le sostanze nutritive necessarie. Se questi alimenti fossero a basso contenuto di vitamine o minerali, come spesso si afferma nei forum su Internet, non potrebbero essere venduti affatto.
I cibi pronti fanno male?
Su Internet esistono anche varie fonti pseudo-scientifiche che considerano i cibi pronti cancerogeni o generalmente dannosi per la salute. Non si dovrebbe prendere sul serio una tesi così generalizzata. La gamma dei cibi pronti è talmente varia e gli ingredienti e i metodi di produzione utilizzati sono talmente diversi che non è possibile dare una valutazione generale su di essi.
Molti credono anche che tutti gli alimenti prodotti industrialmente siano di qualità inferiore rispetto a quelli freschi, ma anche questa affermazione non può essere applicata a ogni prodotto. La qualità di un alimento di derivazione industriale dipende non solo dalla qualità degli ingredienti (materie prime) utilizzati, ma anche dal tipo di lavorazione. Materie prime di buona qualità lavorate con attenzione permettono sicuramente di produrre cibi industriali di alta qualità. D’altra parte, non è possibile produrre alimenti di alta qualità con una lavorazione impropria o troppo raffinata delle materie prime e la scelta di materie prime di bassa qualità.
Consigli pratici
I cibi pronti di alta qualità possono rappresentare di tanto in tanto un valido aiuto per chi ha un programma giornaliero stressante. Andrebbero però utilizzati come alternativa ai pasti consueti e non come sostituti troppo frequenti. Se si desiderano utilizzare cibi pronti, è necessario prestare attenzione ai seguenti suggerimenti:
- L’elenco degli ingredienti dà un’indicazione in merito alla qualità del prodotto. Più “naturale” appare l’elenco degli ingredienti e meno additivi ci sono, più genuino sarà anche il prodotto.
- Non tutti i cibi pronti sono anche “pronti da mangiare”, cioè possono essere consumati senza alcuna preparazione. I cibi adatti ad essere consumati anche fuori casa devono poter essere mangiati anche senza preparazione.
- Anche se i cibi pronti hanno una durata di conservazione più lunga, non dovrebbero essere lasciati aperti troppo a lungo e vanno consumati il prima possibile. Con il tempo non migliorano certo.
L’autore Paolo Colombani è nutrizionista e cofondatore del Swiss Sports Nutrition Society (www.ssns.ch). Oggi gestisce una società di coaching e consulenza per lo sport e la nutrizione (www.colombani.ch).
Foto:iStock.com
Questo potrebbe interessarti